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Il progetto

In altri tempi il concetto di identità non esisteva, non ce n’era bisogno. Le persone si identificavano con se stesse o con il proprio ambiente. Appartenevano a un luogo e l’identità non poteva essere messa in discussione. Oggi invece si è dissociati dai posti, dalle lingue, dalla propria famiglia, e tutto questo ha molto a che fare con la solitudine. È diventato assai difficile, nel nostro tempo, stabilire a che luogo appartieni, chi sei, che cosa vorresti essere.
Wim Wenders da “Una volta” edizioni Contrasto

Layers è un modo nuovo di raccontare il viaggio, non è un reportage nel senso più classico del termine. Non ha l’obiettivo di informare qualcuno su fatti e accadimenti, per questo ci sono già i media (TV, quotidiani, internet…).

Layers è il desiderio di stimolare l’osservatore, di incuriosirlo, di portarlo a vivere, lui stesso, il viaggio in quei luoghi, in quel tempo e in compagnia di quei personaggi e delle loro storie.

Chi siamo

Due persone diverse tra loro per interessi, gusti, approccio alla vita e alla fotografia. Da una parte un approccio materico, dall’altro un approccio umanistico. Da una parte l’uso della pellicola, dall’altra quello del digitale. Da una parte il bianco e nero, dall’altra il colore.
In comune, la voglia di raccontare e raccontarsi a vicenda ciò che un determinato viaggio ha significato per uno e per l’altro. E la curiosità di vedere se due realtà, apparentemente così diverse, non possano trovare elementi comuni su cui dialogare e da cui (ri)partire.

Juri Meneghin è un Digital Art Director con la passione per la fotografia analogica. Fotografa prevalentemente in bianco e nero luoghi, paesaggi e città, che diventano il riflesso delle persone che li vivono. Ogni sua fotografia è “solo un momento di un pezzo del mio mondo, fissato per sempre“.

Davide Miglio è un appassionato di musica e fotografia. Divide il suo sguardo tra un’attività di “street viewer” e l’interesse a ritrarre la performance musicale, momento nel quale “la persona, grazie ad uno stato di trance, libera la propria anima, oltrepassando quella corazza di condizionamenti che la società moderna ci impone“.

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